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La storia di Caritas
Perugia - città della pieve.

La conoscenza del proprio passato consente di guardare al futuro con maggiore consapevolezza.

Comprendere la storia implica un processo di apprendimento e di scoperta che può rafforzare la nostra testimonianza e migliorare il nostro pensiero ed il nostro modo di agire.

Ciascuno di noi è artefice non della propria ma della nostra storia. Perché dalle nostre scelte e dalle nostre azioni dipende lo sviluppo sociale. Da ciò che sapremo creare dipende il destino dell'essere umano e dell'ambiente che lo circonda.

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Cronologia.

La nascita.

1976
Caritas diocesana di Perugia nasce a metà degli anni settanta con don Giacomo Rossi, primo direttore e fondatore che per 25 anni (1976-2001) guida questo organismo ricoprendo anche il ruolo di delegato regionale della Caritas Umbria e membro della Presidenza della Caritas italiana. Esperienza che lo portò a stretto contatto con due grandi figure di sacerdoti italiani impegnati nella carità e nel sociale, i monsignori Giovanni Nervo e Giuseppe Pasini.
Attraverso di loro la Caritas italiana, voluta da papa Paolo VI nel 1971, mosse i suoi primi passi.
Con l’emergenza del terremoto del Friuli, la Caritas diocesana di Perugia risponde al progetto di Caritas Italiana dei gemellaggi tra le diocesi italiane e le comunità colpite dal terremoto del 6 maggio 1976 che distrusse interi paesi e causa circa 1.000 morti.
Per Caritas diocesana di Perugia è la prima occasione di coinvolgimento pubblico della comunità cristiana e civile. Rimane nel ricordo la grande raccolta di indumenti che coinvolse decine e decine di giovani che poi si ritrovarono nel lavoro tra la gente terremotata del Friuli.
A questa emergenza e occasione di solidarietà seguì quella del terremoto del settembre 1979 che coinvolse in Umbria la Valnerina.

Anni 80.

Gli anni ottanta vedono Caritas strutturarsi con la costituzione di un Consiglio diocesano i cui membri, espressione delle varie realtà ecclesiali, seguono i vari settori di pastorale della carità. Significativa la risposta al progetto di obiezione di coscienza e servizio civile che vide coinvolti decine di giovani, obiettori al servizio militare e nel servizio civile testimoniarono il loro amore per i poveri.
Altresì significativa l’esperienza dell’Anno di Volontariato Sociale, promossa da Caritas Italiana che vide coinvolte in Diocesi alcune ragazze.
Erano questi gli anni in cui ebbero inizio le prime esperienze di Caritas parrocchiali con una equipe che curava la costituzione e la formazione.

Nasce l’Associazione Perugina di Volontariato, realtà di servizio gratuito ai poveri con una presenza nelle strutture pubbliche (ospedale, carcere, case per anziani) con un compito formativo e promozionale. Sempre sotto l’impulso di don Giacomo nascono alcune cooperative con soci lavoratori provenienti da condizioni di disagio sociale.

Caritas accoglie i tanti appelli di Caritas Italiana per le numerose emergenze internazionali con la sensibilizzazione delle parrocchie e la raccolta di significative somme di denaro.

Nel 1986 è stata unificata a Perugia la Diocesi di Città della Pieve per cui il nome attuale della diocesi è quello di Perugia – Città della Pieve (perusin – civitatis plebis)

Anni 90.

Gli anni novanta vedono consolidarsi la Caritas diocesana come organismo avente prevalentemente funzione pedagogica di servizio alla comunità. Anche la struttura diocesana assume una connotazione dove si sviluppano competenze nei vari ambiti di intervento.

Di questi anni gli orientamenti pastorali "Evangelizzazione e testimonianza della carità". Tra gli obiettivi indicati nel decennio dalla Cei c'è la costituzione della Caritas parrocchiale in ogni parrocchia; anche nella Diocesi perugina-pievese si lavorerà per questo fondamentale obiettivo.

Le “opere segno” diventano una realtà concreta di accoglienza ai poveri, espressione della comunità cristiana. Ne sorgono varie in relazione ai bisogni emergenti del territorio.
Il “Centro di Ascolto” diocesano inizia il suo servizio fondamentale per le attività della Caritas, costituisce un punto di riferimento e di monitoraggio delle povertà presenti.

In questi anni si pone particolare attenzione alla comunicazione con un incaricato diocesano che promuove le informazioni della Caritas, preziosa attività di promozione e di sensibilizzazione. Per anni il periodico “Condividere” è strumento di una capillare informazione delle attività della Caritas. In occasione dell’emergenza terremoto Umbria-Marche 1997, la Caritas si dota di un Ufficio stampa e comunicazione. Nascono “Notizie Caritas Radio”, in collaborazione con l’emittente diocesana «Umbria Radio», e il periodico “Notizie Caritas” stampato dal 1998 al 2013, come inserto del settimanale «La Voce».

Anni 2000.

Il primo decennio del nuovo secolo è caratterizzato dalla “regionalizzazione” della Caritas per la condivisione delle sue principali opere ed interventi con le altre 7 Caritas diocesane dell’Umbria attraverso la Delegazione Caritas regionale. In primis il prosieguo dell’attività del “Campo-missione” in Kosovo (tutt’oggi operativo) allestito dopo la guerra nei Balcani del 1999, nato dalla esperienza del Campo regionale del volontariato a Nocera Umbra “Accanto alla gente terremotata (1997-2001)”, che ha dato anche vita alla Casa regionale “Il Germoglio meraviglioso” di Foligno.

In questo decennio si tengono gli “annuali convegni regionali”, anche in vista del 32° Convegno nazionale delle Caritas diocesane italiane tenutosi ad Assisi nel 2008 dedicato al tema: “Amiamoci con fatti e nella verità (1Gv 3,18). I volti, le opere, il bene comune”.
Accresce l’impegno della Caritas diocesana nella formazione delle Caritas parrocchiali (esempio gli incontri delle “Stazioni quaresimali” e delle “7 Opere di misericordia”) e di avvicinare sempre più giovani alla condivisione della carità (esempio l’iniziativa della “Grande raccolta viveri” in Quaresima). Si avviano nuovi Centri di ascolto parrocchiali e nasce, nell’autunno 2008, il Punto di Ristoro Sociale “San Lorenzo” (la Mensa) Caritas-Comune di Perugia.

Altra esperienza è la presenza delle Chiese umbre, attraverso le loro Caritas, accanto alla popolazione terremotata de L’Aquila nel 2009 (fino al 2011).

Sempre in questo anno la Ceu avvia il “Fondo di solidarietà delle Chiese umbre per le famiglie in difficoltà a causa della crisi economica”, affidandone l’operatività alle Caritas diocesane. Un’iniziativa che precede la campagna “Zero Poverty. Agisci ora” avviata a fine 2009 da Caritas italiana e Caritas Europa in occasione dell’Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale indetto dall’UE per il 2010. Il “Fondo della solidarietà” viene chiuso a fine 2016 dopo aver raccolto (in 7 anni) 3.575.281,51 euro che hanno permesso di aiutare 2.829 famiglie, di cui un migliaio le perugino-pievesi.

Anni 10.

È doveroso evidenziare che questo decennio, molto impegnativo, si è aperto purtroppo con non poche difficoltà dovute ad una spiacevole vicenda giudiziaria che ha coinvolto in parte alcune delle opere segno della Caritas diocesana, ma senza arrecare alle stesse gravi conseguenze.

Il 2011 vede la Caritas diocesana impegnata nell’accoglienza a seguito dell’emergenza umanitaria dei profughi provenienti dal Nord Africa (ENA 2011), che negli anni successivi porta al varo di un progetto diocesano denominato “Per l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale” (ancora oggi attivo), oltre ad ospitare alcune famiglie di profughi giunte anche con i “corridoi umanitari” di Caritas italiana e Comunità di Sant’Egidio (rinnovata anche nel 2017 e nel 2018 con l’accoglienza di due famiglie siriane).
La Caritas perugina-pievese è “capofila” nella raccolta ed elaborazione dati delle annuali edizioni del Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes per quanto riguarda il “rapporto umbro”, oltre ad intensificare il suo impegno per le famiglie in difficoltà a causa della crisi economica dando vita all’iniziativa di sensibilizzazione e raccolta fondi “Cantiamo insieme la speranza” (2012) con la produzione di un DVD realizzato da quasi 1.700 fanciulli delle sette Zone Pastorali dell’Archidiocesi.

A partire dall’autunno 2014 e fino all’estate 2016, la Caritas diocesana, con il contributo dell’8xmille e della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, attiva sul territorio 4 “Empori della Solidarietà”.
Nel 2015 nasce l’Osservatorio diocesano sulla Povertà e le Risorse con il compito di orientare gli interventi in risposta dei bisogni rilevati e redigere dei rapporti annuali.
Nello stesso anno avvia la raccolta annuale dei farmaci presso le farmacie private nel territorio diocesano.

Il 2017 vede la Caritas diocesana nuovamente impegnata a favore delle popolazioni terremotate dell’Umbria nella fase dell’accoglienza e dell’animazione presso gli alberghi del territorio diocesano che ospitano i terremotati. Nello stesso anno avvia, con il contributo dell’8xmille, il progetto “Sosteniamo il lavoro”, coinvolgendo diverse realtà produttive, per dare un’opportunità occupazionale soprattutto ai giovani.

Viene approvato il progetto di Servizio Civile Universale 2018 "In a spirit of brotherhood - Perugia" per 4 volontari che prenderanno servizio a partire dal 15 Gennaio 2019.

Proseguono anche le attività di formazione degli operatori e volontari e di sensibilizzazione delle comunità parrocchiali nei periodi “forti” dell’Anno liturgico, come l’Avvento di fraternità e la Quaresima di carità, oltre all’adesione periodica a campagne nazionali (esempio “Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro”, 2014), quasi a fare da volano, quattro anni più tardi (2018), ai progetti della Caritas diocesana sul recupero delle eccedenze alimentari (i-REXFO e Civis Mei).

Presente.

2024
Nel 2020 Don Marco Briziarelli diventa il nuovo direttore di Caritas Diocesana Perugia - Città della Pieve. Il suo avvento in Caritas porta subito grande entusiasmo tra volontari e operatori.
Questi ultimi anni sono stati caratterizzati da grandi emergenze.
Nel 2020, infatti, scoppia la Pandemia da Coronavirus. L'emergenza sanitaria è accompagnata da un aumento vertiginoso di nuove famiglie che per la prima volta si rivolgono ai servizi Caritas. La pandemia colpisce in particolare 
la così detta "fascia grigia", ovvero tutte quelle famiglie in situazione di incertezza economica che improvvisamente non riescono più a sostenere tutte le loro spese.
Cresce notevolmente anche il numero di nuclei familiari che non riescono a pagare affitti, mutui e bollette. Per fronteggiare questa Emergenza Abitativa, la nuova Equipe di lavoro Caritas lancia diversi progetti e campagne di raccolta fondi, come Adotta un Affitto e Adotta una Famiglia, che raccolgono insieme più di 170.000€.
In questi primi mesi del 2022, a causa dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia di Putin, ci troviamo ad affrontare una nuova emergenza umanitaria. Come Caritas Diocesana ci siamo subito attivati per sostenere i nostri fratelli e sorelle ucraina, con raccolte di cibo, beni di prima necessità e farmaci.

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