Fondato nel 1974 da Mons. Elio Bromuri come Centro internazionale di accoglienza, è gestito fin dall’inizio dalla Cooperativa Unitatis Redintegratio e per anni è stato adibito a ostello, accogliendo negli anni molti pellegrini, turisti e studenti, essendo collocato in pieno centro storico a Perugia. Dall’inizio del “progetto accoglienza richiedenti protezione internazionale” è stato inserito in Ats con la Diocesi di Perugia-Città della Pieve, avendo fornito un generoso aiuto, sia direttamente che indirettamente, permettendo l’allestimento iniziale delle due case di Cenerente, fornendo elementi di arredo e quanto necessario per rendere funzionanti le abitazioni.
Dal mese di agosto 2021 la struttura è stata adibita anche a centro di accoglienza, ospitando 20 uomini singoli.
Presso questo centro si trova anche la scuola di alfabetizzazione e insegnamento della lingua italiana (L2) del progetto, che nel corso di questi mesi ha accolto tutte le mattine i richiedenti asilo provenienti anche dalle altre strutture e case.
In più, essendo la struttura di grandi dimensioni, da ottobre 2021 il Centro internazionale di accoglienza ha cominciato ad ospitare anche studenti universitari, sia italiani sia stranieri. In questo modo già una prima forma d’integrazione tra richiedenti asilo e studenti è stata possibile grazie alla condivisione di alcuni spazi della stessa struttura.
Casa con una capienza di 4 persone destinata a nuclei
familiari e donne, al momento è accolta una famiglia proveniente dalla Nigeria
e così formata: marito, moglie e 2 bambine piccole.
Casa offerta dall’omonimo monastero delle Clarisse di Perugia, consiste in 2 appartamenti distinti. Il primo ha una capienza di 4 persone ed è destinato a nuclei familiari e minori. Il secondo appartamento ha una capienza di 6 persone ed è destinato a donne e minori.
La prima famiglia ospitata dal progetto della Diocesi è arrivata il giorno di S. Chiara, l'11 Agosto 2015, e dopo un periodo necessario ad allestire l'appartamento, è stata ospitata proprio dalle Clarisse di S. Agnese. Una vera provvidenza. I primi bambini di 5 e 6 anni sono stati i primi in accoglienza: dopo di loro, molti altri. di loro, molti altri.
Casa canonica messa a disposizione dalla parrocchia di San Giovanni del Prugneto; ha una capienza di 20 persone ed è destinata a uomini singoli. Un’accoglienza coerente con lo spirito di condivisione che è alla base delle “opere-segno” della Caritas: una casa con grandi spazi comunitari, unita al campanile e alla sua chiesa
È il luogo da dove proviene lo sposo del Cantico dei Cantici, un'oasi di acqua dolce, ed il nome che padre Giulio Michelini ha scelto per la prima casa di accoglienza che sarebbe andata a fondare il "progetto richiedenti protezione internazionale" della Diocesi di Perugia-Città della Pieve
Non è la prima volta che la parrocchia di S. Giovanni del Prugneto apre le sue porte: era già avvenuto anni prima, in occasione della "Emergenza Nord Africa". Con rinnovata generosità, la comunità ha nuovamente ha nuovamente offerto la sua disponibilità e dal primo Ottobre 2015 altri ragazzi hanno trovato accoglienza nella medesima parrocchia.
È rappresentato da due case situate nella località Cenerente di Perugia. Entrambe le case hanno una capienza di 8 persone ciascuna e sono destinate ad uomini singoli.
Nella Bibbia è il pozzo che si trova nella porzione di territorio che Giacobbe aveva lasciato in eredità al figlio Giuseppe ed è il luogo in cui avviene l’incontro di Gesù con la donna samaritana.
Casa canonica messa a disposizione dalla parrocchia di Taverne-Corciano; essa ha una capienza di 4 persone ed è destinata a uomini singoli.
È la prima casa di accoglienza del progetto nel Comune di Corciano.